Naming: cos’è? È nato Azzdesign.

Benvenuto, oggi provo a dare qualche dritta sul concetto di Naming e su come scegliere quello più appropriato per il tuo progetto.

Ogni nascita porta con sé tanta attesa, e spesso si prova ad immaginare il volto, il carattere e i primi passi di una nostra creatura, ecco possiamo paragonare ogni progetto ogni brand a questa bellezza, in fondo chi non ha avuto, almeno una volta nella vita, la sensazione di partorire le proprie idee mentre si concretizzavano in uno spazio, in un prodotto o in un servizio capace di apportare un plus alla vita altrui.
Ecco il Naming, in sostanza è la Voce che riassume tutti gli aspetti che citavamo poco fa.
Racconta chi sei, da dove vieni, e dove vuoi andare…

Una locuzione latina riassume bene questo concetto, Nomen omen che tradotto sta a significare “di nome e di fatto”, è come annunciarsi al mondo dichiarando apertamente il desiderio di compiere ciò che ci identifica, ciò per cui siamo fatti.

Ti suggerisco tre fasi che potrai sperimentare se ti va.

Fase 1
1° Brainstorming

La tempesta di cervelli prevede una piccola riunione.
Una seduta comoda, una bevanda ristoratrice e qualche snack sono l’ideale per aiutare la mente a far fluire tutte le parole, le connessioni, le immagini che emergono. Mi raccomando tutte devono essere trascritte su un supporto analogico post-it e penne/matite colorate. In questa fase davvero non farti troppe domande e non chiederti se stai facendo bene o male. Dimentica tastiere e touch, ciò che è importante è far vivere le suggestioni e le emozioni che animano il tuo progetto.

Fase 2
Recap dei risultati

Una volta raccolte tutte le parole, si rileggono e si dividono per aree tematiche. Scoprirai che le parole sono connesse da un invisibile fil rouge che le attrae. Questo prezioso bottino della tempesta, potrà aiutarti su aspetti più materiali o immateriali del progetto quindi non cestinare nulla!
Ma il Naming che voce ha?
Sulla base di queste aeree sarà più semplice avere dinanzi, in fase embrionale, il carattere, il tono lo sfondo culturale su cui si poggia.

Fase 3
2° Brainstorming

Giochi di parole, assonanze, chi più ne ha più ne metta. È il momento di tirare fuori tutta la creatività possibile. Affinché il Naming sia quanto più coerente con ciò che è emerso fino ad ora. Non dimenticare mai quanto il suono delle parole possa aiutare a creare una suggestione, il mood giusto per annunciare degnamente un progetto.

Mi raccomando mai perdere la fiducia perché ogni volta che siamo dinanzi ad un vicolo cieco è arrivato il momento giusto per svoltare!

Quale occasione migliore per raccontarti come nasce il mio Naming!

Faccio una piccola premessa, sono Napoletana e la nostra cadenza è già un marchio di fabbrica, qualcosa che puoi cancellare apparentemente con un buon corso di dizione ma che non puoi resettare dalla tua scheda madre :)!!!

Questo è un buon indizio per intuire le ragioni della mia scelta. Non è stato facile arrivare al bersaglio, ma come dicevo qualche riga fa, il brainstorming mi ha aiutata tantissimo ad accerchiare l’obiettivo.

Molti sono convinti che azz richiami un termine volgare, e non sto qui ad indicare quale. Ma pare abbia origini tedesche “Ach, so!” ed è utilizzata per esprimere meraviglia.
Sappiamo bene che il Regno di Napoli aveva legami stretti con il Regno austriaco e che durante la seconda guerra mondiale i tedeschi erano di casa.
Quindi anche se non sappiamo precisamente quando sia giunta qui questa espressione, la cosa che vi posso assicurare è che questo termine racchiudere un insieme di sensazioni che esprimono stupore, meraviglia, sbalordimento, sbigottimento, sorpresa e aggiungerei un pizzico di sana invidia e teatralità.

Non ho potuto fare a meno di scegliere questo Naming, perché senza stupore la vita non ha sapore e nel design questo è un ingrediente imprescindibile come la mozzarella sulla pizza margherita, scusate ma condiva bene il concetto!

Chi decide di lavorare con me ha scelto sicuramente di gustare la vita spendendosi con passione!

Chissà che non sia proprio tu…